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Carifermo apre ad Ancona e conferma l’impegno sulla digitalizzazione
Data pubblicazione : 14/09/2024

Carifermo: storia e futuro, solidità, prossimità, relazione

Storia e futuro, solidità, prossimità, relazione: Palazzo Matteucci, lo storico edificio che da decenni è sede della Cassa di Risparmio di Fermo ed oggi anche spazio di formazione dei dipendenti (negli ultimi 4 anni sono stati assunti più di 60 giovani laureati), è più di un simbolo della più piccola provincia delle Marche.

«Rappresenta la nostra storia, le nostre radici, un motivo di orgoglio, la dimostrazione che le decisioni sono vicine ai territori in cui la banca opera - spiega il direttore generale Ermanno Traini -. È un contenitore vivo e fervido di iniziative volte a rafforzare ancora di più il nostro senso di appartenenza». Quella sede governa su 52 filiali e circa 350 dipendenti, 70 punti di contatto tra agenzie, aree self, Atm evoluti e uffici di rappresentanza nelle province di Fermo, Macerata, Ascoli Piceno, Ancona (nel capoluogo regionale è stata appena inaugurata una filiale), Teramo, Pescara e Roma, dove risiede una nutrita comunità di marchigiani, emigrati e studenti. L’azionista di riferimento è la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, che ha accanto Intesa Sanpaolo: due realtà complementari, che collaborano anche commercialmente per offrire un servizio più personalizzato e performante agli 85.000 clienti tra privati (79%) e aziende (21%).

Oltre alla riorganizzazione della rete, il piano industriale 2022-2024 prevedeva l’efficientamento operativo, la sicurezza informatica, le tematiche ESG. Tutte attività realizzate o in corso di completamento. «Il prossimo piano industriale sarà nel segno della continuità con il precedente - spiega Traini -. Sicuramente vedrà confermato il nostro modello di business, prestando sempre attenzione a sviluppare servizi nuovi e innovativi nel segno della digitalizzazione e della sostenibilità. Valuteremo anche un’ulteriore riorganizzazione della rete». Obiettivi che partono dai risultati del 2023, con i crediti in bonis lordi che hanno raggiunto 1.173,8 milioni (+1,9% rispetto all’anno precedente) e la raccolta totale a 3.620 milioni (+4,6%). Segni positivi che trovano conferma nella prima semestrale 2024: +11% della raccolta complessiva sul giugno 2023, con una crescita rispetto ai dati di fine dello scorso anno di 119 milioni di quella diretta (+6,1%) e di 75 milioni di quella indiretta e assicurativa (+4,5%), un miglioramento dei coverage dei crediti deteriorati (oggi al 65,8%) e delle sofferenze (75,8%). Nel primo semestre 2024 sono state effettuate erogazioni a famiglie e imprese per oltre 131 milioni, in aumento del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il dg parla di un risultato economico «più che soddisfacente, con impatto positivo sul patrimonio che ha consentito di raggiungere un indice CET1 superiore al 22%». I dati della raccolta e il risultato economico sono andati oltre gli obiettivi del budget: «È la conferma che la banca continua a raccogliere fiducia, ad essere ben patrimonializzata, solida e affidabile, con l’operatività in aumento - conclude il direttore generale -. In sostanza a svolgere la sua missione di vicinanza al territorio per i suoi clienti, sviluppando ulteriormente le competenze delle risorse».

Il Sole 24 Ore (Centro), 13-09-2024

 

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