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Rotatoria di Santa Maria a Mare, ecco le vele finanziate da Carifermo
Data pubblicazione : 02/02/2017

L’opera presenta gli stemmi dei 40 comuni

Le vele che parlano del mare, il prato delle nostre campagne e gli stemmi dei quaranta comuni di un territorio che resta comunque Provincia. E’ la rotatoria di Santa Maria a Mare, voluta dall’amministrazione comunale con la sponsorizzazione della Cassa di Risparmio di Fermo, completata dopo otto anni di difficili passaggi burocratici. Il presidente di Carifermo, Amedeo Grilli, parla di un’opera di cui i vertici della banca sono orgogliosi: «Un’opera bella e equilibrata che qualifica questo territorio, significativa, non invadente e con caratteristiche positive che la differenziano dalle altre rotonde che sono presenti lungo la statale 16 e che ci vengono incontro comunicandoci in modo aggressivo il nome dello sponsor. Sono vele messe a raccogliere insieme ai 40 stemmi della provincia di fermo, tutti della stessa dimensione, si ricorda la provincia di fermo come unità territoriale dei 40 comuni».

L’opera è stata progettata dal passato cda della banca, col presidente Alberto Palma e il direttore Alessandro Cohn. Il sindaco Paolo Calcinaro sottolinea il percorso amministrativo che ci è voluto per dare il via libera alla rotatoria, su un tratto di strada che in passato era di competenza dell’Anas: «Il percorso amministrativo è cominciato con l’allora assessore Daniele Fortuna, l’opera oggi è in funzione e testimonia l’attaccamento della banca al territorio, la tenacia della nostra gente». A raccontare la genesi dell’opera è l’architetto Paolo Santarelli che con Monica Belà ha eseguito il progetto: «Tutto è nato da un sogno di Salvatore Fornarola, grande artista e ceramista, Dobbiamo riconoscenza a tutte le persone che hanno creduto in questo progetto, a partire dalle amministrazioni, non era facile credere in questa opera così diversa da solito. Fornarola ha saputo mettere la sua arte anche al di fuori di un museo, certi monumenti possono dialogare con il contesto intorno. Parte del progetto è anche il santuario e il campanile a vela, con le colline coltivate sullo sfondo, il paesaggio era questo ed è il nostro. Un monumento che però si fruisce sempre in movimento, le vele si spostano col vento e ogni giorno la rotatoria cambia aspetto».

Minimo impatto ambientale, l’illuminazione è a led, l’acqua del prato non è potabile, c’è un pozzo ed è indipendente, il peso ambientale è nullo: «E’ una lunga vicenda che è cominciata da una chiacchierata con Fornarola, spiega l’ex presidente Palma, volevamo dare un segno della presenza della nostra banca ma evitando certi esempi che hanno deturpato altre parti del territorio con opere analoghe non altrettanto suggestive e delicate. Credo che il biglietto da visita c’è ed è di grande valore, l’orgoglio e la soddisfazione sono massimi». Ha concluso l’ex direttore Cohn: «Qui evidenziamo le eccellenze del territorio, il turismo, la provincia di Fermo che è comunque un’area fortemente attiva e industrializzata, mai aiutata da nessuno».

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